La serata dedicata al santo a noi tutti più caro, non fosse perchè la sua celebrazione comporta il consumo di ettolitri di oro nero irlandese, è stata organizzata al Bainait di Montecchio Emilia. La nuova location si è rivelata ottimale per il taglio di serata proposto. E' stato allestito un apposito chiosco per la distribuzione di Guinness ai fortunati avventori, mentre l’attrazione della serata, nonostante molti pensassero allo spettacolo di spogliarello di Yoghi, era la reunion dei COYS, prime movers della scena Mod italica, riunitisi per l'occasione e per rendere omaggio a un amico di tutti noi, Bobmod, scomparso l'anno scorso, cantante della band. Non è la prima volta che decidiamo di fare una serata al Bainait, avevamo già organizzato un toga party all'inizio della nostra avventura besaboghiana, la neve abbondante ha compromesso il successo annunciato, ma la serata è stata divertentissima; questa volta una fresca serata tipica di fine inverno ha permesso di sfruttare anche il cortiletto, per fortuna, visto il notevole afflusso registrato dalle 22.30 in avanti, giusto in tempo per il live dei Coys. La presenza di un personaggio poco intuitivo per usare parole decorose ha rallentato un attimo il normale andamento dei lavori, poi assestatisi su una prestazione veramente importante del quartetto in gran forma, nonostante l’età maggiore sia stata da tempo doppiata. I rubinetti permettevano a fiumi di birra di scorrere nelle nostre ugole, dopo il concerto i validissimi Dj ci hanno accompagnato fino al mattino, facendo si che un'altra serata marchiata BBSA rimanesse impressa nelle nostre menti (o no? Chiedetelo a San Patrizio se si ricorda qualcosa). Veniamo alle pagelle dei nostri monelli, partendo da chi ha dato un contributo sostanzioso:
Gabba: da membro dei COYS, oltre che del chapter geriatrico BesaBoga ha dato tutto, coinvolgendo gli altri membri della band e assicurandosi che tutto fosse in ordine. Assolutamente essenziale per la buona riuscita dell’evento. Cocoon.
Barba: menzione di merito per chi ha lottato con ‘un brot cancher’ e l’ha sistemato a dovere partecipando attivamente alla serata (si narra che sia stato espulso dall’ospedale in quanto consumava le corsie pensando e ripensando a qualche trovata per la serata) e mettendo su ottimi brani di latin boogaloo. Bentornato vecchio lupo. Wolverine.
Enri Perù: ormai entrato a tutti gli effetti nel nostro esclusivissimo club, dimostra la solita dimestichezza sui piatti, ha il dono (oltre che di rompere i ciglioni a tutti col suo perfezionismo) di sentire il polso della serata. Non ne sbaglia una. Cecchino.
Luchino: chiamato all’esordio sui piatti, si districa come un Dj consumato e riesce a coinvolgere i presenti appassionati di ska-reggae, poi fa saltare tutti in aria con Cock Sparrer e qualche brano oi! In alto le pinte a brindare a un nuovo Dj BesaBoga. HIChnusa!
Agente 00F: tanto di cappello a sta matricola che si è sbattuta mica poco. Ha tenuto i contatti col locale, è andato più volte a prendere accordi e rappresentarci (questo la dice lunga), ha riscosso il malloppo e si è quasi trattenuto dal fare la scimmia durante la serata. Quasi 007.
La mandria BBSA: essendo che questo appuntamento non richiedeva particolari sacrifici umani da parte nostra, ci metto dentro un po tutti, tranne quelli che si beccano il voto da soli. Considerato che il nostro impegno era quello di riempire il locale (non svuotarlo) e quello di far andare i rubinetti degli acquedotti irlandesi, possiamo scambiarci una bella pacca sulla spalla. Del resto, abbiamo fatto quello che ci riesce meglio, il santo ringrazia, la gola gode, il fegato ci guarda preoccupato. Lavandini.
DamDam: dopo il dolce risveglio di marzo, con i primi fiori che sbocciavano sulla magnolia del cortile a seguito del lungo letargo che l’ha fatto assomigliare più a una cernia che a un essere umano, il nostro prodigioso giovane, incurante del rischio di essere preso per il culo per il resto dei suoi anni, ha visto bene di marcare visita e andarsene (beato lui) a Dundee nella nostra seconda patria. Uccello migratore.